Se hai una banconota da 1 lira con errori sei ricco: ecco il perché

La banconta da 1 lira ha costituito uno dei tagli di carta moneta sviluppati in fasi non continuative in particolare fino alla poco prima del termine della seconda guerra mondiale, spesso impiegata come forma di biglietto di stato, ossia un buono interscambiabile con il denaro, concetto che è perdurato anche dopo la fine della “vita” della 1 lire in cartaceo.

Hanno l’aspetto di piccole banconote dalla forma rettangolare, possono presentare diverse differenze estetiche in quanto il loro ciclo di vita nella storia della lira è stato comunque abbastanza lungo. Oggi non è così difficile trovarli in giro, ma quanto possono valere? Proviamo a dare il giusto valore numismatico ed economico a questi oggetti.

Banconote o biglietti di stato

La banconota da 1 lire iniziale risale alla fine del 19° secolo, le prime infatti sono riconoscibili dalla presenza del volto di Umberto I, e successivamente sviluppate almeno fino ai primi anni 20 del XX secolo, con naturalmente delle differenze estetiche minori. In tutti i casi si tratta di piccoli biglietti di carta che però non erano concepiti come banconote, infatti emessi direttamente dallo stato senza passare per il Poligrafico (a partire dal 1939 la produzione è passata proprio a quest’ultimo).

Con l’avvento del fascismo anche queste forme di biglietti sono stati effettivamente eliminate fino al 1939, in quanto come in condizioni precedenti, a seguito di una penuria di metallo per le monete, lo Stato a pochi mesi dall’entrata in guerra si è trovato a sviluppare emissioni del genere proprio come biglietti di stato, dei buoni sostanzialmente.

Valore

Ma quanto valgono? Fino agli anni 20, la misura standard è rimasta inviariata di 8 cm per 4 cm tra larghezza e altezza, non essendo di fatto banconote nel senso stretto, questi esemplari hanno differito poco, se non per dettagli, ad esempio i re che si sono susseguiti. Fino al 1921 tutti hanno mantenuto un valore abbastanza stabile in termini collezionistici.

  • In questo senso le banconote da 1 lire con i vari Re, da Umberto I a Vittorio Emanuele III
  • Il valore è molto variabile, anche dai numeri di serie, più sono “ridotti” più la banconota identifica una prima serie

Il valore in questo senso può disporsi da poche decine di euro se in buono stato (per un pezzo del 1890 ad esempio) fino a 400 euro se il pezzo è in condizioni perfette. Naturalmente le valutazioni sono molto variabili a seconda delle categorie di banconote di questo tipo, ad esempio in questa fase sono molto amate quelle precedenti alla prima guerra mondiale.

Quelle “fasciste”, realizzate fino ai primi anni 40 valgono mediamente tra i 5 ed i 50 euro se in eccellente stato, poi con la caduta del regime nel 1943, dall’anno successivo sono state rimpiazzate da quelle della Luogodegenza, con la forma dell’Italia in forma femminile “laureata”. In valore di questi pezzi oggi si aggira tra i 10 euro ed i 90 euro se si tratta di pezzi della prima serie.

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