Nel ricordi più dolci di un angolo di memoria degli italiani, nonché impresse nel cuore, ci sono delle semplici monete ma semplici per modo di dire. Le lire hanno accompagnato gli italiani per ben 200 anni fino a quando nel 2002 non vennero ufficialmente sostituite dalla nuova valuta, ovvero l’euro.
Parecchie sono le considerazioni che si fanno circa le lire, tanto che la maggior parte delle persone le tiene ancora stipate e le tratta come dei cimeli preziosi da guardare ma non toccare. In effetti, alcuni di questi esemplari sono veramente molto importanti ed hanno un valore che forse non vi aspettereste mai. Cerchiamo di capire qualcosa in più sulla vecchia 2 lire con l’ulivo:
2 lire con l’ulivo: la storia
Il design che caratterizza questa vecchia 2 lire non fu scelto a caso. Questo esemplare di lira venne coniato per la prima volta nel 1953, e stava ad indicare un vero e proprio simbolo di rinascita di un Paese che ce l’aveva fatta e che poteva essere considerato come rinnovato. Se ci si fa caso, la moneta è stata coniata 10 anni dopo l’istituzione della Repubblica.
In quel tempo, l’Italia stava cercando di far fronte efficacemente ai danni provocati dal post-guerra basando i suoi punti di forza su determinati settori, come ad esempio quello agricolo. Gli anni ‘50 furono padroni di una vera e propria rinascita economica e fu per questo che venne coniata lei: la 2 lire con il ramo d’ulivo, simbolo di ripresa, pace e rinascita.
2 lire con l’ulivo: il valore
Se dovessimo basarci soltanto sull’anno di conio e sugli esemplari coniati, allora potremmo dire che il range di valore è davvero molto vasto: partiamo da un minimo di 0,46 centesimi per i 4.125.000 coniati nel 1953 fino ad un massimo di 238 euro per i 125.000 esemplari coniati nel 1958. A questi vanno aggiunti altri fattori, ma prima vediamo le caratteristiche di questa moneta:
- Anno di conio: 1953-2001
- Materiale: alluminio
- Bordo: zigrinato
- Peso: 0,8 grammi
- Diametro: 18,3 mm
- Spessore: 1,5 mm
- Dritto: raffigurazione centrale di un’ape con le ali aperte. Scritta “REPVBBLICA ITALIANA” lungo il perimetro circolare e firma del designer Romagnoli
- Rovescio: raffigurazione del ramoscello d’ulivo con 8 foglie e 2 olive. A sinistra di quest’ultimo il valore nominale, ovvero 2. Sotto al ramoscello l’anno di conio della moneta.
Oltre a considerare l’anno di conio ed il numero di esemplari coniati durante quello stesso anno, bisogna anche mettere in relazione lo stato di conservazione della moneta. Ad esempio, è chiaro che una moneta da 2 lire con l’ulivo coniata nel 1958 riesce ad avere un valore di 238 euro. Più la moneta è usurata, e più il valore andrà diminuendo.
Dunque, una vecchia 2 lire con il ramoscello d’ulivo rappresenta una bella moneta da avere nella propria collezione personale. La numismatica ci dimostra che questa moneta non è poi così rara, e che quindi il suo valore si mantiene abbastanza contenuto tranne in casi specifici, però, come nel caso di quella coniata del 1958!